80° Anniversario: il discorso del Presidente Albertelli

SALUTO 22 MARZO 2024 * * *

Signor Presidente, Autorità tutte, a nome dei familiari dei 335 Martiri, Vi ringrazio per essere qui per commemorare l’80mo anniversario dell’Eccidio Ardeatino.

Un particolare senso di gratitudine al Presidente della Repubblica che mai ci ha fatto mancare la sua vicinanza e la sua attenzione, anche in tempo di pandemia e di guerre.

Un sentito ringraziamento a Roma Capitale e al Municipio VIII per l’imminente apposizione della targa commemorativa della strage ardeatina in occasione di questo 80mo anniversario.

Anche questa cerimonia, purtroppo, si tiene in un mondo di tensione, di sofferenza e di violenza.

Rimane ferma la nostra convinzione del bisogno di pace di fronte all’orrore della guerra, e rinnoviamo, ancora una volta, la totale identificazione dei nostri sentimenti con i valori sanciti dalla Costituzione, scritta per sanare i disastri di una dittatura, a tutela dei valori della democrazia e della libertà di tutti gli individui.

Sulla politica degli Stati e sulle ragioni dei Popoli lasciamo ad altri i giudizi e le sentenze.

Il nostro pensiero va alle persone che soffrono, alle loro esistenze.

È l’eredità che nasce – e che permane integra anno per anno – dall’avere i nostri cari che riposano in questo luogo accanto a uomini di ogni età, classe e credo religioso.

Una eredità che ci impone di inviare un messaggio di vicinanza ai nostri amici e colleghi che soffrono per quanto avviene in luoghi lontani e che non sono colpevoli delle scelte politiche e delle decisioni degli Stati.

Lo dobbiamo, prima ancora che al nostro statuto, ai valori di amicizia, di fratellanza e di solidarietà insegnatici dal sacrificio dei Martiri e dal riscatto del paese che ne è scaturito, valori che poniamo al centro delle nostre vite e dell’attività della nostra piccola realtà.

Ogni persona, con i suoi aneliti, i suoi sogni e i suoi affetti, è un tesoro unico e inestimabile.

Mi sia consentito, quindi, in occasione di un anniversario così importante, chiedere a tutti un pensiero alle persone che hanno perduto coloro che giacciono alle Fosse Ardeatine: un pensiero alle vedove e alle madri che, dopo aver pregato sulle bare dei loro mariti e figli in queste grotte, facevano anticamera davanti alle porte del comando alleato e delle autorità civili e militari per chiedere l’esumazione dei cadaveri e la loro degna sepoltura; alle figlie e ai figli orfani di guerra affidati ad altre famiglie, ai lutti infiniti, ai baci perduti, alle lacrime versate e a quelle trattenute, ai letti vuoti, alle memorie familiari disintegrate, alle illusioni svanite. E al vivere tutto questo, per decine di anni, tra tanti processi e continue polemiche, sempre con dignità.

Ebbene, quando, in questi giorni, sentite parlare delle Fosse Ardeatine, in una cerimonia, in un convegno o in tv o ne ascolterete alla radio o ne leggerete nei tanti libri e articoli pubblicati, chiudete gli occhi per un minuto, per un solo minuto, e pensate a queste persone e alle loro vite, fiere e oneste.

Sarete in grado di comprendere il significato profondo di questo luogo, non contaminato da agenti esterni.

E sarà il modo migliore di rendere omaggio ai 335 Martiri. Vi ringrazio.

Il Presidente Nazionale Francesco Albertelli

Mausoleo delle Fosse Ardeatine
Roma
22 marzo 2024
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